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SCHEDA ESPLORATIVA SINTETICA

PER CENSIRE PROCESSI DI DIALOGO TERRITORIALE

 

ATTENZIONE: I CAMPI DA RIEMPIRE SONO SOLO QUELLI BIANCHI:

 

ID dei campi

N° SCHEDA: 9

1

SUL VOSTRO TERRITORIO (che amministrate o dove abitate o lavorate) SIETE A CONOSCENZA DI UNA O PIU’ ESPERIENZE DI DIALOGO COSTRUTTIVO TRA AMMINISTRAZIONI E TESSUTI ECONOMICO/SOCIALI CHE RISPONDA AI CRITERI ESPLICITATI NEL DOCUMENTO RIPORTATO IN FONDO A QUESTO FILE? Rispondere apponendo una x nel campo vuoto a destra della risposta

1.a

SI

 

1.b

NO

x

2

NOME SINTETICO DEL PROGETTO, PERCORSO O AZIONE

La Comune di Bagnaia

(comune, azienda agricola-zootecnica biologica, ecovillaggio, biofattoria didattica)

3

COLLOCAZIONE GEOGRAFICA DELL’ESPERIENZA

3.a

STATO

Italia

3.b

REGIONE

Toscana

3.c

PROVINCIA

Siena

3.d

COMPRENSORIO o AREA VASTA

 

3.e

COMUNE o COMUNI interessati

Sovicille

3.f

EVENTUALE LIVELLO INFRACOMUNALE (Municipio/i, circoscrizione/i, rione/i interessati)

 

SIETE IN GRADO DI DESCRIVERE ALCUNI ELEMENTI STRUTTURANTI DELLA PRATICA CHE CI STATE SEGNALANDO?

4

BREVE DESCRIZIONE DEL CONTESTO (dati, situazione politica, specificità socioeconomiche o istituzionali)

La Comune di Bagnaia si trova sulla Montagnola Senese, nel comune di Sovicille, di 8264 abitanti.

5

OBIETTIVO GENERALE E OBIETTIVI SPECIFICI DELL’ESPERIENZA

La Comune di Bagnaia nasce e si sviluppa con l’obiettivo di sperimentare uno stile di vita e di organizzazione economica basato sui principi della proprietà indivisa, delle decisioni collettive, del rifiuto di ogni forma di autoritarismo. La Comune si propone di ricercare nuove forme di relazione per i rapporti affettivi ed economici, di praticare la parità tra i sessi e l’educazione collettiva dei bambini, al fine di superare i limiti della famiglia mononucleare. Bagnaia adotta da sempre una linea di sviluppo antagonista al consumismo e ad un’economia distruttiva per il territorio, l’ambiente e i rapporti sociali, riconoscendo all’agricoltura il suo vero valore di attività primaria dell’uomo. I comunardi di Bagnaia ritengono che un’organizzazione collettiva permette un migliore uso delle risorse, che l’agricoltura biologica ha un ruolo centrale nelle forme di economia sostenibile, e che essa deve tendere al massimo della diversificazione per garantire l’autosufficienza alimentare. La Comune si propone anche di evitare l’acquisto di beni superflui o di lusso.

6

ATTORI COINVOLTI (ISTITUZIONALI E NON), MODALITA E CRITERI PER IL COINVOLGIMENTO

Noi come Comune di Bagnaia  facciamo parte sia della RIVE  (Rete Italiana dei Villaggi Ecologici) sia del GEN (Global Ecovillage Network); lo scambio di saperi e esperienze avviene soprattutto all’interno di questo circuito. Come RIVE organizziamo degli incontri annuali a tema sulle esperienze degli ecovillaggi esistenti, su quelli in costruzione e di progetto. Ci farebbe molto piacere se gli ecovillaggi avessero uno sviluppo diverso da quello che hanno, se trovassero più sostegno, meno difficoltà d’esistere e si diffondessero maggiormente in Italia.

Abbiamo visitato vari ecovillaggi all’estero, soprattutto in Danimarca, dove la situazione è molto sentita, non solo dalle persone coinvolte, ma anche dalle amministrazioni che danno dei grossi contributi economici. Alcune esperienze sono molto simili alla nostra: l’ecovillaggio di Svanon, ad esempio, con cui abbiamo molti scambi, è organizzato come noi e fondato sulla proprietà indivisa.

Facciamo anche parte del CONACREIS, un’associazione di associazioni, comunità e comuni, dove le prime due realtà hanno il peso maggiore, perché le comuni presenti in Italia sono poche. Uno di noi fa parte del Comitato Direttivo.

Altri tipi di relazione sono soprattutt con altre aziende biologiche, facciamo parte del CTPB (Coordinamento Toscano dei Produttori Biologici).

Abbiamo relazioni con WWOOF, l’associazione internazionale di volontariato che organizza scambi soggiorno-lavoro in fattorie biologiche ed ecovillaggi. Generalmente quelli del circuito di WWOOF sono ragazzi giovani che vogliono fare esperienza di lavoro nell’agricoltura biologica, ma chi viene qua è interessato anche alla questione della comune.

7

GRADI DI PARTECIPAZIONE (possibili risposte multiple)

£informazione       £coinvolgimento in singole attività           £consultazione             £negoziazione       £co-progettazione       £cogestione                  £autogestione delegata alle organizzazioni di abitanti     £controllo/monitoraggio/valutazione da parte degli stessi abitanti   

 £ spinta progettuale dal basso alla costruzione di scenari e progetti

8

PARTECIPAZIONE: IN QUALI FASI?(possibili risposte multiple)

£definizione dei bisogni      £decisione       £elaborazione tecnica dei progetti

£implementazione delle azioni pianificate   £gestione o manutenzione dei prodotti 

 £ controllo delle realizzazioni                      

 £ progettazione di azioni e proposte che stimolino l’amministrazione all’innovazione

 

9

BREVE DESCRIZIONE DELLO SVILUPPO DEL PERCORSO

La comune di Bagnaia nasce nel 1979 per volontà di due gruppi di persone già provenienti da esperienze di vita comunitaria: una comune agricola a Monte Antico, nella Maremma grossetana (11 persone), e una comune urbana, di Siena (12 persone). Le due realtà avevano una struttura simile: entrambe basate su un’economia comune, la gestione dei turni a rotazione e le decisioni collettive. I grossetani sentivano il bisogno di uscire da una condizione di isolamento e desideravano di far parte di una situazione più ampia, mentre i senesi volevano andare a vivere e lavorare in campagna. Così decidono di unire le due esperienze, vendono tutto ciò che hanno e comprano l’azienda di Bagnaia, scelta per la varietà delle colture, che poteva garantire l’equilibrio ecologico dell’azienda e il raggiungimento dell’autosufficienza. Oggi siamo praticamente autosufficienti dal punto di vista alimentare, perché abbiamo un grande orto, la carne, il latte, il formaggio, le uova, il vino, l’olio e le granaglie. Per prodotti come il riso, il caffè, ecc. facciamo parte del Gruppo d’Acquisto della Montagnola Senese. Per le altre cose che ci mancano ci rivolgiamo ai punti di distribuzione del biologico più in generale. Il podere ha una superficie totale di 80 ha, di cui metà costituita dal bosco, che è il nostro bacino energetico: ci riscaldiamo con un impianto composto da due caldaie a legna. Nel rispetto delle regole ecologiche di rinnovabilità della risorsa, effettuiamo tagli regolari ogni anno, con una ceduazione ciclica; abbiamo legna sufficiente per noi, e ne vendiamo a conoscenti ed amici.

Adesso siamo 25 persone, più o meno lo stesso numero dell’inizio, anche se nel frattempo, come è facile immaginare, c’è stato un gran viavai. Dei fondatori originari siamo rimasti in sei, più tre dei bambini che ora sono persone adulte e sono rimaste a vivere qui. Nel 92-93 c’è stato un afflusso di persone giovani, interessate a sperimentare l’esperienza della Comune, e noi abbiamo valutato la cosa molto positivamente, anche se dopo un certo periodo queste persone sono andate via, tutte per motivi molto personali e non per problemi interni. Attualmente c’è un’altra ondata di persone giovani che sono venute a vivere a Bagnaia, e tutti speriamo che rimangano a lungo, perché il ricambio è necessario. Noi siamo una comune e non una comunità, ci teniamo a sottolineare la differenza, e le persone che vengono a vivere qui sono motivate soprattutto dalla voglia di sperimentare questo stile di vita.

Le decisioni vengono prese solo con il consenso attraverso un’assemblea settimanale, in cui si discute e si decide in merito a questioni di gestione ordinaria dell’azienda e dove ogni membro della comune può sottoporre alla discussione collettiva proprie esigenze particolari. Per la gestione dell’azienda, della casa, della cassa comune, ecc. adesso siamo abbastanza strutturati, mentre prima l’organizzazione era più spontanea. Abbiamo una sorta di carta dei principi a cui ognuno di noi fa riferimento per l’organizzazione delle attività e la gestione delle risorse e delle relazioni: oltre alla proprietà indivisa, cerchiamo di fare in modo che non ci siano ruoli fissi, che non si creino leader e che tutte le mansioni che riguardano la vita collettiva siano svolte a rotazione.

Dal punto di vista dell’orientamento politico possiamo dire che le nostre scelte parlano da sole: se un gruppo di persone sceglie una pratica di vita come quella della Comune si ispira a principi di cooperazione, solidarietà, equità, scambio e condivisione di risorse, idee e progetti. In linea generale possiamo dire che siamo tutti di sinistra, ognuno con le proprie specificità. Il nostro impegno politico è soprattutto sul territorio: abbiamo partecipato attivamente a molte lotte e comitati: quello per le cave, il fiume, l’elettrodotto, ecc. Partecipiamo come singoli nel senso che ognuno si assume certi impegni all’interno delle mobilitazioni in base alle proprie attitudini e disponibilità di tempo, ma ogni questione viene discussa collettivamente fino a raggiungere una posizione come Comune di Bagnaia; ognuno è libero anche di esprimersi come singolo, ma di solito su certe cose abbiamo posizioni condivise da tutti. Il più “politico” tra noi, nel senso comune del termine, è consigliere del PRC al Comune di Sovicille.

I membri della comune di Bagnaia sono attualmente 25, di cui tre bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni. I membri più adulti hanno tra i 50  e i 60 anni.

10

RISORSE FINANZIARIE UTILIZZATE E PROFESSIONALITA’ VALORIZZATE NEL PERCORSO

Noi per comprare Bagnaia abbiamo dovuto vendere tutto ciò che avevamo, investire tutti i nostri soldi, e chiedere un mutuo per la cui concessione abbiamo avuto vari problemi: il mutuo agricolo è stato concesso solo ad uno di noi, perchè era agronomo, mentre gli altri non hanno ottenuto niente. La fase iniziale è stata difficile, abbiamo incontrato ostruzionismo da tutte le parti perché nessuno credeva al nostro progetto, che noi avremmo vissuto davvero qui e che fossimo andati avanti.

Accedere a finanziamenti è molto difficile, finchè non si ottiene il riconoscimento della Comune come figura giuridica, battaglia che stiamo portando avanti con il CONACREIS.

Noi, attraverso un processo lungo e difficile, siamo riusciti a costituirci come Onlus e come Cooperativa; la Onlus detiene la proprietà dei beni comuni, casa, terreni, ecc., mentre la Cooperativa Agricola si occupa della gestione del patrimonio e dell’organizzazione produttiva.

Come cooperativa riusciamo ad accedere a dei finanziamenti, ma di breve durata ed entità; in occasione di finanziamenti regionali, abbiamo accolto studenti e stagisti provenienti da Università di tutta Italia, per soggiorni di studio, ricerca e formazione in azienda.

11

DIFFICOLTA’ INCONTRATE E PROSPETTIVE DI TRASFORMAZIONE POSSIBILI

Ci sono stati vari momenti di crisi, il peggiore nel ’90, e hanno coinciso con eventi importanti e contingenze particolari. Nel ‘90 era finita la fase di emergenza economica che ci aveva creato molte difficoltà durante i primi anni, quando c’erano tanti investimenti da fare ed eravamo tutti concentrati nella costruzione dell’esperienza e nel reperimento dei soldi necessari. In questa fase di passaggio si  verificò una profonda crisi tra due membri del gruppo e la loro separazione è stata un’occasione di difficile verifica della stabilità e coerenza della struttura comunitaria.  Il problema nacque dal fatto che una persona voleva rimanere a Bagnaia senza più far parte della Comune e vivere in uno spazio del tutto autonomo senza avere contatti con nessuno, “privatizzando” la sua quota all’interno della proprietà collettiva.  Si crearono schieramenti tra punti di vista diversi, alcuni volevano che questa persona rimanesse e cercavano di ricomporre la frattura ad ogni costo, anche se questo significava passare sopra ad alcuni dei nostri principi di fondo, mentre altri sostenevano che se si doveva andare contro i propri principi per risolvere i problemi allora era meglio sciogliere la Comune. La decisione fu presa dopo lunghe e numerose discussioni, a cui parteciparono anche persone esterne che ci hanno aiutato ad affrontare i problemi, ed è stata molto sofferta e difficile. Ha prevalso il punto di vista che intendeva salvaguardare il principio di fondo della comune, quello della proprietà indivisa, perché si decise che la proprietà collettiva e la comunione di tutti i beni dovevano rimanere un punto fermo. A seguito di questa decisione altre due persone sono andate via, ma dopo la situazione si è rinsaldata e non abbiamo più avuto problemi di questa portata.

Nel tempo abbiamo cercato di far evolvere i nostri principi, trasformando, ad esempio, una regola importante, quella che riguarda la messa di tutti i beni in comune: prima quando una persona veniva a vivere a Bagnaia, era tenuta, dopo un certo tempo (3-4 anni), a vendere ciò che aveva di proprietà e mettere le risorse nella Comune. Questa regola ha allontanato molte persone allora è stata modificata: se il neo-membro della Comune non se la sente di vendere la propria casa, può affittarla e mettere i soldi nella cassa comune oppure mettere la casa a disposizione della collettività. 

Un altro grande ostacolo è costituito dalla mancanza di spazi abitativi. Adesso siamo al completo, gli edifici non possono ospitare più di 25 persone. Ci dobbiamo confrontare continuamente con questa carenza di spazi per l’ospitalità, e questo limita molto anche la nostra collaborazione con WWOOLF: in estate il problema si risolve con tende e camper, ma in inverno non possiamo ospitare più di una o due persone al massimo.

Un altro problema è quello relativo all’informazione. La circolazione di idee e informazioni su comuni ed ecovillaggi è molto importante, ma noi abbiamo sempre avuto esperienze negative con i mezzi di comunicazione di massa, come giornali e televisioni, che hanno riportato un’immagine della nostra esperienza diversa dalla realtà.

 

12

OPPORTUNITA’ ED ESITI DELL’ESPERIENZA NEL SUO SVILUPPO TEMPORALE

L’esperienza va avanti da 25 anni e malgrado il forte impegno richiesto e molte difficoltà, il progetto continua. C’è molto lavoro da fare quotidianamente e non è sempre facile mandare avanti un’esperienza comunitaria, per tutta una serie di problemi di relazione e gestione dei rapporti. L’inserimento sul territorio non ci ha creato grossi problemi, ma l’inizio è stato difficile, perché quando siamo arrivati qui e abbiamo fondato la Comune, le persone del posto non capivano chi eravamo e qual’era il nostro progetto. Con il tempo le cose sono cambiate, tutti hanno capito che eravamo persone serie, motivate e responsabili, e alcuni hanno iniziato a venire a trovarci e a comprare le cose da noi. L’inserimento è stato facilitato soprattutto dai bambini che, andando a scuola, hanno favorito i contatti tra le famiglie.

Come biofattoria didattica abbiamo iniziato da subito ad avere rapporti con le scuole della zona. Uno dei membri della comune è oggi responsabile dello Sportello Biologico della Provincia di Siena, che ha organizzato dall’anno scorso corsi di formazione per gli insegnanti e le fattorie biologiche, creando una  Rete delle Biofattorie Didattiche della Provincia di Siena, di cui facciamo parte. In più da quest’anno aderiamo alla rete regionale delle biofattorie didattiche, e abbiamo classi che provengono da ogni parte della Toscana, soprattutto dalla zona di Firenze.

Valutiamo piuttosto difficile costruire reti territoriali di scala locale con esperienze simili alla nostra, perché qui nella zona non ci sono più i contadini: le persone che abitano queste campagne, coltivano al massimo un orticello. Oppure ci sono grandi aziende convenzionali, gestite da terzisti, che lavorano con grandi macchinari.

C’era una piccola comune qua vicino, con un’azienda in affitto, ma sono stati sfrattati e mandati via; sembra che abbiano intenzione di fondare un’altra esperienza analoga, e a noi farebbe molto piacere se lo facessero qui vicino, per continuare ad avere degli scambi sul territorio.

Come opportunità di sviluppo futuro noi speriamo che ci sia un ricambio di persone e che l’esperienza di Bagnaia vada avanti anche dopo di noi. Una certa continuità è garantita dalla Onlus, perché la proprietà non si può vendere e verrà lasciata o a chi vive qui o a qualcosa di simile a questo. Noi ci auspichiamo che qualcosa dell’esperienza di Bagnaia rimanga in futuro, anche se chi verrà dopo di noi farà delle cose diverse.

 

13

TEMPORALITA DEL PROGETTO

£ tuttora in corso       £terminato       £agli inizi

£terminato ma avrà una continuità      £speriamo abbia una continuità        

14

SOLO PER ESPERIENZE NATE SU IMPULSO ISTITUZIONALE:

 

RAPPORTO CON IL BUDGET ED I PIANI DELL’AMMINISTRAZIONE E CON LA MODERNIZZAZIONE DELL’APPARATO AMMINISTRATIVO

(Il processo partecipativo era previsto o si inserito a percorso progettuale iniziato? E in questo caso perché? C’è stata una particolare linea di finanziamento esistente alla base del processo partecipativo lanciato? O progetto, finanziamento e partecipazione hanno preso forma insieme? Il processo ha innescato qualche processo di trasformazione delle strutture istituzionali coinvolte?)

 

15

ESISTENZA DI UN SITO INTERNET 

no

16

SIETE DISPONIBILI A DARCI UN APPUNTAMENTO PER UN COLLOQUIO?

16.a

SI

x

16.b

NO

 

17

CONTATTI:

DEL COMPILATORE DI QUESTA SCHEDA

17.a

NOME, COGNOME

Francesca Rispoli

17.b

RUOLO O APPARTENENZA

(non obbligatorio)

Ricercatrice del Dipartimento di Urbanistica dell’Università di Firenze. La scheda è stata compilata sulla base di un’intervista approfondita ad una socia fondatrice della Comune di Bagnaia

17.c

RECAPITI TELEFONICI

055-242911/3394454280

17.d

RECAPITO E-MAIL

kleimex@libero.it

DI UN RESPONSABILE DEL PROCESSO SEGNALATO:

17.e

NOME, COGNOME

Lucia

17.f

RUOLO O APPARTENENZA

Socia Fondatrice della Comune di Bagnaia

17.g

RECAPITI TELEFONICI

Tel e fax 0577/311014

17.h

RECAPITO E-MAIL

lacomune.bagnaia@libero.it

 

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