Elementi di democrazia partecipativa ad Inzago: un percorso di acquisizione consapevole

L’attuale Amministrazione Comunale di Inzago, espressione della lista civica di centro-sinistra Uniti per Cambiare (UpC), giunge al governo del Comune nel 1997, dopo oltre 40 anni di ininterrotto dominio democristiano e una breve parentesi leghista. E’ proprio della precedente giunta leghista la prima pesante eredità che la nuova amministrazione si trova a dover affrontare: la gestione di una discarica all’estremità settentrionale del paese, che viene fin dal primo momento sottoposta a rigidi controlli in un rapporto di quasi perenne conflittualità con la ditta titolare della concessione, fino alla sua programmata chiusura nel dicembre 2003.
Nonostante la gestione della discarica segni in modo significativo la vita della amministrazione, che si vede costretta a dedicarvi la maggior parte delle sue risorse ed energie, fin dai suoi primi atti la nuova amministrazione si caratterizza per un diverso e più diretto rapporto con i cittadini: la prima importante manifestazione culturale avviata è infatti un festival di strada, denominato Stradarte, che per tre giorni vede il paese invaso da giocolieri, saltimbanchi, laboratori teatrali, in un clima di happening e di creatività.
Nel campo dei Servizi Sociali viene istituita la Consulta del Volontariato, che raggruppa le numerose associazioni presenti sul territorio comunale, da piccoli gruppi impegnati su microprogetti locali fino alle sezioni locali di strutture a diffusione nazionale come Caritas o Croce Rossa. Il tessuto associativo del paese è ricco e variegato (oltre una ventina di gruppi e associazioni in un paese di soli 9.000 abitanti) ma le associazioni sono finora state poco abituate ad interagire tra loro e sono inoltre gelose della propria autonoma attività. All’interno della Consulta trovano un luogo di confronto e di nuova collaborazione; un approfondito corso di formazione gestito da operatori della L.I.L.A. (Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS) fornisce loro nuovi strumenti tecnici e relazionali per una nuova consapevolezza del proprio ruolo e per una migliore capacità gestionale e di relazione tra pari. Oggi la Consulta è un elemento centrale della pianificazione delle iniziative nel settore sociale ed è attore primario insieme all’Amministrazione in questo processo.
Anche in campo urbanistico un nuovo atteggiamento si fa sentire. Viene commissionata all’IRS (Istituto per la Ricerca Sociale) una ricerca-azione che vede il coinvolgimento diretto di associazioni, cittadini, categorie su di un progetto di riqualificazione della ex scuola elementare ora adibita a nuovo polo culturale dell’Amministrazione. In essa troveranno posto la nuova sede della Biblioteca Civica, una sala conferenze e la Casa delle Associazioni, oltre a spazi modulari polifunzionali per iniziative culturali e dibattiti. Un gruppo ristretto di consiglieri comunali di maggioranza riceve una delega “a termine” per la gestione di questa iniziativa: attraverso il costante dialogo e il coinvolgimento di tutte le associazioni interessate si giunge ad una gestione condivisa del nuovo spazio individuandone gli ambiti di utilizzo.
Anche nell’ambito cittadinanza e nuovi diritti vengono compiuti significativi passi avanti. La stesura del nuovo Statuto Comunale fornisce l’occasione all’Amministrazione di istituire i Comitati di Quartiere, dei quali disciplina il funzionamento attraverso uno specifico regolamento. Viene inoltre creato il Registro delle coppie di fatto e creata una Consulta dei cittadini stranieri di Inzago, primo passo verso la creazione, già in fieri, di un Consiglio Comunale dei cittadini stranieri nell’ottica di una cittadinanza inclusiva e di accoglienza.
E’ quindi naturale che l’amministrazione si ritrovi in sintonia con il dibattito che, a partire dal Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre, arriva anche in Italia e stimola quell’insieme composito di amministratori, cittadini, associazioni, tecnici della pianificazione e dello sviluppo urbanistico e del territorio, a realizzare l’Associazione Rete del Nuovo Municipio. Ad essa l’amministrazione aderisce fin dalla sua nascita e, con l’assegnazione di una specifica delega consiliare, prende avvio il vero e proprio processo partecipativo. Sono in corso attualmente le Assemblee di Quartiere per la ricognizione dei bisogni e l’individuazione della griglia di priorità; in parallelo si sta procedendo a nuove modifiche dello Statuto Comunale per istituzionalizzare in esso la presenza dei nuovi istituti della partecipazione popolare.
Il cammino intrapreso negli anni scorsi giunge ora a piena maturazione.

I Consiglieri Comunali coinvolti nel progetto Democrazia Partecipativa: Norberto Ceserani, Caterina Renzi.

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