ARNM - Nodo di Prato (PO): Situazione di contesto, iniziative e potenzialità
(Novembre 2004)
La situazione attuale e storica del contesto pratese è fortemente condizionata da modalità coalizionali legate alle vicende e alle caratteristiche dell’economia del distretto. Tali modalità hanno avuto ed hanno pesanti impatti dal punto di vista dell’accesso alla determinazione delle scelte di governo del territorio, di uso delle sue risorse e di innovazione effettiva del sistema socio economico locale.
Il governo incentrato sulle forme della rappresentanza e sulla egemonia di una sinistra moderata e liberal intercetta sempre meno la domanda sociale di qualità della vita, di uso non predatorio delle risorse e più in generale di accesso non formale alla costruzione e deliberazione nell’ambito delle scelte politiche e dei tavoli di decisione.
Questa crescente separazione fra domanda sociale di nuova rappresentanza e forme e forze della democrazia rappresentativa insieme con la insoddisfazione e senso di impotenza che ne deriva, hanno iniziato a produrre già nel corso della ultima campagna elettorale una serie di iniziative volte, con strumenti diversi, ad ampliare il campo dei soggetti coinvolti nel processo di formazione delle scelte ed in particolare a riavviare un processo di costruzione critica di conoscenza rispetto ai punti cruciali relativi alla qualità della vita e dell’ambiente urbano, ai modelli di governo della cosa pubblica, alla gestione dei beni pubblici ed alle possibili scelte di sviluppo locale.

Pratiche autosostenibili di sviluppo locale nel contesto pratese
Malgrado che molte delle amministrazioni comunali e la stessa provincia siano firmatari della carte di Aalborg e di quella del Nuovo Municipio, iniziative volte alla costruzione di pratiche di sviluppo locale partecipato ed autosostenibile secondo modelli non gerarchici, sono raramente promosse dalle istituzioni locali Esse esprimono globalmente una cultura del governo estremamente lontana da un approccio di governance dal basso e di democrazia partecipativa. Riportiamo di seguito alcune delle esperienze di maggior rilievo.
- I processi di agenda XXI locale interessano al momento il comune di Prato, di Montemurlo (con alcuni comuni del pistoiese), la Provincia di Prato. Tali processi sono condotti in realtà relativamente sotto tono, godono di scarsissima partecipazione, poca conoscenza e diffusione, e al momento non mostrano molta possibilità di incidere nei reali processi di trasformazione essendo assolutamente scollati da ogni tipo di relazione con i diversi settori del governo territoriale ed in particolare con la dimensione programmatoria ed economica dello sviluppo. La rigidità del modello Agenda XXI non facilita certo il raggiungimento di maggiori livelli di efficacia.
- Gli strumenti ed i processi di pianificazione urbana e territoriale
Nell’ambito della elaborazione del PTCP provinciale sono state attivate tre “Conferenze d’area” relative ai sistemi territoriali della Val di Bisenzio, della piana pratese e del Montalbano. Tali conferenze erano pensate come tavoli di confronto con gli abitanti ed attori locali per la condivisione, costruzione e valutazione partecipata degli scenari progettuali e delle scelte di piano in stretta relazione con la progettualità sociale espressa in termini di messa in valore delle risorse locali. Le conferenze hanno consentito la messa a punto dello scenario territoriale di progetto del PTCP e di una serie di “progetti integrati” da inserire nel PTCP stesso come guida per le azioni e le politiche della provincia.

La fase più recente
- I laboratori di progettazione partecipata promossi tramite un concorso nazionale dal Comune di Prato e condotti con la consulenza tecnico operativa del DUPT dell’Università di Firenze. Il percorso dei laboratori e gli esiti del concorso, che hanno interessato cinque quartieri (paesi) periferici relativi ciascuno ad una circoscrizione, hanno costituito, pur con diversi limiti, un primo momento di sensibilizzazione degli abitanti rispetto alle possibilità e competenze progettuali che essi possono esprimere nel contesto di una pratica progettale dal basso e di tipo comunicativo. Fra gli esiti dei laboratori, oltre al discreto livello progettuale di alcuni di essi e che sarà presupposto per una modifica dello stesso Regolamento Urbanistico del piano e alla rivitalizzazione del comitato del “paese” di Viaccia di cui al punto seguente, vale la pena sottolineare la attivazione di esperienze di bilancio partecipativo nella circoscrizione centro ed in quella ovest.
- Il laboratorio progettuale del “paese” di Viaccia che si è attivato sulla scorta della esperienza del concorso di progettazione partecipata promosso dal Comune e che, animato anche tramite una convenzione con il DUPT dell’Università di Firenze, ha riattivato un laboratorio di quartiere per la progettazione partecipata degli spazi pubblici. Tramite alcuni esponenti del comitato “Viaccia più” il laboratorio ha peraltro recepito molti degli esiti del forum dell’ARCI sostenendo una candidato a sindaco come alternativa di sinistra a quello espresso dalla giunta di centro sinistra.
- Il forum progettuale permanente promosso dall’ARCI ha sviluppato nell’arco di diversi mesi precedenti le elezioni un percorso strutturato di riflessione e promozione di idee da proporre come contributo per l’agenda dei candidati sindaco. Il forum era articolato in tavoli tematici riguardanti gli aspetti relativi al territorio ed urbanistica, democrazia e partecipazione, scuola e servizi sociali, economia e sviluppo. Gli esiti del forum sono stati formalizzati e pubblicati in forma di proposta in come contributo di idee ed operativo per la redazione dei vari programmi di governo dei candidati. Il forum era caratterizzato da una ambiguità di fondo legata alla rilevante presenza in molti tavoli tematici degli amministratori in carica nello scorso mandato. A ciò andava aggiunta la non eccessiva perizia di molti dei “facilitatori” dei diversi tavoli. Vale la pena rilevare come il tavolo “democrazia e partecipazione” del forum abbia prodotto un documento finale ove si chiede alle amministrazioni locali –ed in particolare a quelle comunali- la adesione alla rete del Nuovo Municipio e l’avvio di un processo di riformulazione in termini partecipativi (costituente partecipativa) delle varie strutture e politiche di governo del territorio.
- Il gruppo “38-1”
Si tratta di una esperienza di sensibilizzazione sui temi del governo della città e del territorio promossa da un gruppo di architetti firmatari di un documento di principi diffuso durante la campagna elettorale. Il gruppo, consolidatosi poi intorno ad un nucleo di animatori con il logo “38-1”, ha proseguito la propria attività di animazione anche dopo l’insediamento della nuova giunta comunale. Le iniziative sono condotte tramite interventi –spesso richiesti- sulla stampa locale e tramite “forum tematici” aperti a tutti e incentrati su temi di varia natura. Il gruppo si pone l’obiettivo, oltre che di animare il dibattito, di costituire una rete con altri soggetti associativi orientati alla tutela e valorizzazione autosostenibile delle risorse territoriali e all’ampliamento degli spazi pubblici di discussione e partecipazione alle decisioni che riguardano lo sviluppo locale. Oltre ai primi interessanti segni del consolidarsi di tale rete (Arci, Attac, legambiente, comitati vari e soggetti politici e di categoria) da rilevare come questa iniziativa abbia condizionato una maggiore apertura al mondo associativo di processi inizialmente ( ed in verità tutt’ora) molto chiusi. Uno su tutti riguarda la attivazione di un processo di pianificazione strategica da parte del Comune di Prato che la Giunta intende in maniera molto chiusa e ristretto ai consueti stakeholders. La “pressione” ed l’innalzamento del dibattito su questo tema favorito dai “38-1” ha condizionato la amministrazione ad aprire la partecipazione quanto meno alle associazioni ambientaliste e ad altri soggetti associativi inizialmente trascurati.

(a cura di David Fanfani)

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