BASI MILITARI, IL PROGRAMMA DEL CENTROSINISTRA
di Mariella Cao (Comitato sardo "Gettiamo le basi")
- Febbraio 2006

Nel voluminoso programma di governo, nel capitolo “Le nuove politiche di difesa”, a pagina 109 sta scritto:
"Due sono le questioni fondamentali di cui dovremo tenere conto: la nuova rilevanza geo-strategica del sud del Mediterraneo e la necessità di una significativa ridislocazione di enti e reparti nel meridione italiano, nelle regioni dove si registra la quasi totalità del reclutamento dei volontari. In questo quadro reputiamo necessa-rio arrivare ad una ridefinizione delle servitù militari che gravano sui nostri territori, con particolare riferi-mento alle basi nucleari (è l'unico accenno alla questione del nucleare militare! Chissa perchè il programma ha ommesso di sviluppare il discorso). Quando saremo al governo daremo impulso alla seconda Conferenza nazionale sulle servitù militari, coinvolgendo l’Amministrazione centrale della Difesa, le Forze Armate, le Regioni e gli Enti Locali, al fine di arrivare ad una soluzione condivisa che salvaguardi al contempo gli interessi della difesa nazionale e quelli altrettanto legittimi delle popolazioni locali".

Nessuno si rifugi nell'escamotage che la Sardegna è un’isola e non rientra nella dicitura “meridione”. Per quanto attiene l’oppressione militare che mortifica e strangola la nostra isola la distinzione tra i due schieramenti che si contendono il nostro voto non è sui programmi, non lo è adesso come non lo è stata negli ultimi 50 anni. La differenziazione verte esclusivamente sul metodo.

Il governo berlusconide ha usato lo strumento dell’arrogante imposizione di diktat e si è scontrato con l’antagonismo popolare crescente. Lo schieramento di centrosinistra ha capito la lezione e ha scelto il metodo soft, più intelligente e subdolo, della “soluzione condivisa”, altrimenti detto, l’estorsione e manipolazione del consenso. L’antagonismo popolare sarà svuotato ricorrendo alla mediazione delle élites locali, a loro volta “convinte” grazie al dibattito democratico che sarà innescato dalla “Conferenza nazionale sulle servitù militari”o, per essere poco poco realisti, grazie alla prospettiva di qualche poltrona di governo e sottogoverno o semplice posto in parlamento, in molti casi basterà assicurare un posticino nella lista candidati.

Il programma mortadella d’incremento della colonizzazione militare della Sardegna non coglie di sorpresa, è limpido ed è stato anticipato con chiarezza dall’attivismo bipartisan di sindacati, enti locali, deputati sardi. Tutti zitti, sordi e muti sulla sindrome di Quirra che imperversa anche a Teulada e La Maddalena (come accertato dalla recente indagine epidemiologica), negli ultimi tempi, con inusuale efficienza e loquacità, si sono prodigati a fomentare, amplificare e cavalcare le inquietudini dei dipendenti civili delle varie basi della guerra, da Teulada a Decimomannu a La Maddalena. I progetti bipartisan anticipati dalle élites nostrane sono particolarmente espliciti e dettagliati per il poligono della morte Salto di Quirra: costruzione subito di un aeroporto come condizione imprescindibile per potenziare e rafforzare vecchie e nuove esercitazioni e sperimentazioni belliche (…e tanto meglio se i residenti, militari e dipendenti civili compresi, continuano a crepare e a generare figli malformati, un poligono moderno per attrarre clientela ha bisogno di ampie zone scarsa densità demografica).

Per eliminare la piaga virulenta del berlusconismo il mercato delle elezioni offre un rimedio: mortadella rancida. Prima d’ingoiarla occorre essere consapevoli della sua tossicità per essere pronti a vomitarla non appena ci saremo liberati dell’uomo di Arcore e del suo codazzo di fascisti e leghisti.

Comitato sardo Gettiamo le Basi
Tel 3386132753



Se abbiamo male interpretato i contenuti del programma, invitiamo candidati e partiti a precisare e dettagliare i loro progetti. Se abbiamo capito correttamente, li invitiamo a prendere le distanze dal programma di ulteriore militarizzazione della Sardegna e delle Regioni meridionali.
In attesa, per non farci prendere dallo sconforto, invitiamo tutti a partecipare al
GIOCO del TOTOPOLTRONE
* Vince chi azzecca il maggior numero di politici sardi che faranno un passo avanti nella loro carriera in cambio della fattiva e leale collaborazione con il governo per avviare la seconda fase della colonizzazione militare della Sardegna.
* Occorre indicare nomi, cognomi, partito di riferimento e motivare sinteticamente la “scelta” (massimo 10 righe).
PREMIO: quattro opuscoli di Gettiamo le Basi (...sì è miserrimo ma confidiamo che in molti contribuiranno a rendere più appetibile il fondo vincita)
AIUTINO: non sempre la collaborazione implica adottare la tecnica del non vedo, non sento, non parlo. La politica del gattopardo insegna che spesso la tecnica più efficace è mettersi alla testa delle lotte e giocare il ruolo di quello che strepita di più.