Dibattito sulla mobilità a Bologna: a quando la discussione sul futuro di ATC e del trasporto pubblico su gomma?
Claudio Gandolfi
In queste ultime settimane le pagine della cronaca di Bologna sono state spesso occupate da interventi sul tema della mobilità e delle infrastrutture legati al dibattito aperto in città dalla mancata conferma del finanziamento per la metro-tranvia.
La discussione ha visto interventi molto interessanti e stimolanti da parte di tecnici, politici ed amministratori.
Metro-tranvia, Sirio, Passante Nord, Alta velocità, Servizio Ferroviario Metropolitano, Civis e da ultimo Mini-metrò e People Mover.
Eccetto Sirio attivo finalmente da alcuni giorni tutte le altre ipotesi hanno un comune denominatore, ovvero di essere legate alla incognita della possibile mancanza di finanziamenti per il loro completamento (Alta velocità, Servizio Ferroviario Metropolitano) o per il loro accantieramento per l'inizio lavori (Metro-tranvia, Passante Nord, Civis).
Non esprimo giudizi sulla qualità delle possibili scelte tecniche e sulle possibili modalità di reperirne i finanziamenti, il mio vuole essere il semplice contributo di una persona che avendo fatto la scelta del trasporto pubblico nello spostamento casa-lavoro, da 15 anni ne vive tutti i giorni le contraddizioni nella sua qualità di utente.
E' appunto questa mia condizione di attore in presa diretta del servizio che mi porta ad espimere il disagio derivante dal fatto che in tutto questo dibattito continua a mancare (e non da oggi ma da mesi) un soggetto centrale e decisivo per il futuro della mobilità nell'area metropolitana bolognese: il trasporto pubblico locale su gomma e le sue migliaia di utenti sulle linee urbane, suburbane ed extraurbane; per interderci il servizio gestito da ATC che a tuttoggi continua ad essere quello che garantisce la maggiore capillarità, diffusione e continuità di servizio sul territorio.

Pensando da utente con abbonamento annuale alla situazione del trasporto pubblico su gomma vedo i problemi legati ai disservizi, alla mancanza di fermate attrezzate con pensiline e pannelli informatici su orari e ritardi sulla gran parte delle linee extraurbane ed in parte minore anche urbane, registro la mancanza di una "card" che consenta di poter usufruire indifferentemente di tutti i mezzi pubblici della rete provinciale sia su gomma che su rotaia, il mancato rinnovo del contratto che continua a costare disagi ad utenti e personale, l'incognita legata al rinvio del bando per l'aggiudicazione del servizio con gara d'appalto (e non è scontato per ATC di vincerlo), il problema della mancata clausola sociale a difesa dei dipendenti; inoltre per noi pendolari c'è un evidente problema di carenza delle corse in alcune fasce orarie particolarmente frequentate da lavoratori e studenti, in particolare nelle ore di punta del mattino (intervallo 6,40 - 7,20) alcune linee in uscita dalla città dalle radiali sono s
re puntuale al lavoro. Molti di noi infatti sono costretti a prendere una corsa molto in anticipo rispetto all'orario di arrivo utile per evitare ritardi sul luogo di lavoro che possono avere pesanti conseguenze disciplinari , oltretutto dilatando ulteriormente il già troppo ampio tempo di vita dedicato agli spostamenti (12 ore fuori di casa per lavorarne 8).
A questo si aggiunge e non da ultimo il problema del ritardo nella nomina della nuova presidenza e del consiglio di amministrazione di ATC con tutte le incertezze sul futuro che ne conseguono per dipendenti ed utenti.
Visto le possibilità date dalle nuove tecnologie in essere penso sarebbe giusto e possibile da subito investire in pensiline dotate di pannelli informativi per le fermate delle linee extraurbane come si sta facendo in parte per le linee urbane, oppure perlomeno fornire le singole fermate di un numero identificato con cui avere informazioni con la telefonia cellulare ( in città questo esiste già- servizio HelloBus).
Oggi ogni abbonato viene regolarmente informato con sms sugli scioperi in calendario, la stessa cosa si potrebbe pensare di fare per informare in tempo reale sui disservizi e ritardi evitando lunghe attese senza possibilità di accedere ad informazioni. Qualità del servizio e qualità del lavoro sono due facce della stessa medaglia, interessi degli utenti e interessi dei dipendenti ATC sono gli stessi.

Gli assessori Zamboni e Merola hanno più volte espresso la loro volontà di puntare sul trasporto pubblico come elemento centrale per riqualificare mobilità e tessuto urbano a Bologna, perchè questo avvenga bisogna dare segnali precisi ai bolognesi in questa direzione senza per questo dover aspettare i soldi del governo centrale.
E' un obiettivo possibile da raggiungere con soluzioni strutturali e non emergenziali, da perseguire e incentivare con scelte conseguenti e coerenti pur con tutte le difficoltà legate ad abitudini oramai consolidate nei "fruitori" di Bologna da comportamenti degli ultimi anni sempre più via via privi di regole certe e di senso civico. E' un percorso rieducativo a lunga scadenza che come obiettivo deve avere la priorità del trasporto pubblico sul trasporto privato.

Il potenziamento dei bus nelle giornate di blocco del traffico nei mesi scorsi ha dimostrato che questo è un obiettivo possibile, ora si dovrebbe farlo uscire dalla caratteristica di evento straordinario per farlo diventare la norma e non l'eccezione in una città tutto sommato piccola come la nostra.
Per arrivare a questo bisogna fare scelte in materia di mobilità (sostenibile) tali da indurre comportamenti più virtuosi adottando misure che promuovano l'uso del trasporto pubblico con politiche tariffarie adeguate, allargando i vantaggi e le opportunità previste dal decreto Ronchi (mobility manager) anche alle imprese pubbliche e private con meno di 300 dipendenti (ora difatto escluse o non incentivate a farlo), elaborarando finalmente i tanto citati e mai realizzati piani regolatori degli orari delle città per armonizzare tempi di vita e tempi di lavoro, dando ai primi le priorità evitando in tal modo i disagi derivanti ai cittadini metropolitani da un sempre più diffuso fenomeno di pendolarismo in entrata ed uscita verso e da Bologna.

In attesa di progetti certi e di finanziamenti sicuri per le grandi infrastrutture che alcuni ritengono necessarie per risolvere il problema della mobilità nel nodo bolognese, per noi pendolari su gomma le priorità sono altre. Un servizio pubblico degno di questo nome "deve" avere come primo obiettivo il soddisfare le esigenze degli utenti, per i quali "tempo e qualità" sono beni molto preziosi.
Chiedo più attenzione a politici, tecnici e giornalisti su questo e concludo con la speranza di vedere il dibattito sulla mobilità aprirsi al contributo dei cittadini con la presenza e la possibilità di intervenire di tutti i soggetti interessati: sia quelli normalmente presenti ai tavoli istituzionali, quali azienda ATC, azionisti di maggioranza (Comune e Provincia) e dipendenti; sia - e soprattutto - anche noi utenti del servizio, (ovvero quelli che pagano ma non hanno voce in capitolo) ponendoci finalmente al centro del "progetto trasporto pubblico" come "soggetto-attivo", non più come "oggetto-passivo" mai coinvolto direttamente nelle scelte del servizio di cui siamo fruitori.
Come utente, in fondo, chiedo semplicemente l'applicazione di un diritto che è sancito dalla legge regionale 2 ottobre 1998 n. 30 sul trasporto dove si legge testualmente al comma 1bis dell'articolo 17 :" Entro centoventi giorni dall'affidamento del servizio gli enti locali competenti, o le loro agenzie, costituiscono il Comitato degli utenti, con funzioni consultive, di verifica e proposta per la qualità del servizio di trasporto pubblico e in particolare in merito alla Carta dei servizi, di cui al comma 1. Il Comitato è composto dai cittadini utenti che ne fanno esplicita richiesta agli enti stessi o alla società affidataria" .
Questo diritto agli utenti del trasporto su rotaia è già stato riconosciuto, ora tocca al trasporto pubblico su gomma, grazie.
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Claudio Gandolfi, abbonato annuale ATC, utente sulle linee 94-101
(autorizzo la pubblicazione eventuale della lettera con riportato l'indirizzo di posta elettronica)