Il trasporto pubblico come scelta prioritaria
Claudio Gandolfi

Nelle pagine di oggi dell'Unità Ugo Mazza conclude il suo intervento sulla cura del ferro indicando nel completamento del SFM l'unico servizio su ferro che si può realizzare in questo mandato, affermando con chiarezza che "sarebbe una grave responsabilità non farlo".
Essendo uno dei cittadini firmatari della Lettera aperta sulla Mobilità ed avendo Mazza delle responsabilità politiche ed istituzionali nella sua veste di Consigliere regionale DS, non posso che ringraziarlo per questa sua chiara e netta presa di posizione rispetto alle possibili scelte per dare soluzione al problema mobilità.
In particolare apprezzo la chiamata in causa di tutti le amministrazioni locali dell''area metropolitana (Provincia e Comune di Bologna, Comuni limitrofi e Circondario Imolese) nell'assumersi la responsabilità ed il coraggio politico ed amministrativo - in un momento di generali difficoltà di bilancio - di dirottare, se necessario, parte dei finanziamenti già previsti per strade su soluzioni a vantaggio del trasporto pubblico.
E' un'affermazione coraggiosa perché a tutt'oggi accordi e soldi (....forse) per nuove strade si firmano e si trovano spesso se non sempre (vedi Passante Nord, Bretella Autostradale e studio di fattibilità per complanare Bologna-Imola) mentre accordi e soldi per il trasporto pubblico (Métro, ATC,SFM) sono sempre tormentati da raggiungere, trovare e nel caso mantenere e confermare.
Come sostiene Mazza, per favorire una mobilità sostenibile ed indurre le persone a scelte conseguenti non abbiamo bisogno di nuove strade ma - aggiungo io nella veste di pendolare che ha scelto il mezzo pubblico 15 anni fa -di mezzi pubblici competitivi, funzionali, regolari e sicuri; le amministrazioni pubbliche debbono investire sul trasporto pubblico altrimenti è un circuito vizioso da cui non ne usciremo mai e saremmo ciclicamente da punto a capo con la necessità di costruire altre strade, vivendo in un permanente stato di emergenza con provvedimenti tampone che danno spesso l'impressione di voler soddisfare (... o forse mettere a tacere) le proteste o l'indignazione dei comitati di utenti o dell'opinione pubblica conseguenti a contingenti problemi di mobilità o a tragici eventi (vedi l'incidente del gennaio scorso sulla Bologna-Verona a cui è seguito tristemente il silenzio) senza attaccare alla radice le vere cause di quanto accade.
E' un percorso rieducativo a lunga scadenza che come obiettivo deve avere la priorità del trasporto pubblico (su rotaia e su gomma) sul trasporto privato. Il completamento entro il 2009 del SFM come auspicato da Mazza va sicuramente in questa direzione, può essere il giusto viatico, il principio ispiratore di nuovi comportamenti singoli e/o collettivi per superare le difficoltà legate alle abitudini consolidatesi negli ultimi anni nei "fruitori" di Bologna con comportamenti privi di regole e di senso civico.
Per arrivare a questo, altre alla giusta priorità della rotaia, bisogna fare scelte in materia di mobilità (sostenibile) tali da indurre comportamenti più virtuosi adottando misure che promuovano l'uso del trasporto pubblico con politiche tariffarie adeguate, allargando i vantaggi e le opportunità previste dal decreto Ronchi sul mobility manager (oggi ancora purtroppo disatteso anche nella nostra realtà ) anche alle imprese con meno di 300 dipendenti (il nostro è un paese da una realtà industriale medio-piccola), elaborando finalmente i tanto citati e mai realizzati piani regolatori degli orari delle città per armonizzare tempi di vita e tempi di lavoro, dando ai primi le priorità (anche se in epoca di mercato globale rappresenta una scelta politica coraggiosa e controcorrente).
Attendo fiducioso gli sviluppi, la pazienza è una qualità necessaria alla vita di pendolare.......
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Claudio Gandolfi, abbonato annuale ATC Bologna
(autorizzo la pubblicazione eventuale della lettera con riportato l'indirizzo di posta elettronica)