Finalmente il consiglio comunale di Firenze aderisce alla Rete del Nuovo Municipio:
per Unaltracittà/Unaltromondo e Rifondazione si tratta di "una grande opportunità per rilanciare la democrazia partecipativa "

COMUNICATO STAMPA

Il consiglio comunale di Firenze entra ufficialmente nella "Rete del Nuovo Municipio" e si impegna a promuovere e a diffondere gli orientamenti e gli indirizzi contenuti nella Carta del Nuovo Municipio. L'adesione alla Rete del Nuovo Municipio è stata decisa all'interno della Commissione Affari Istituzionali su proposta di Unaltracittà/Unaltromondo e Rifondazione Comunista. «Erano mesi che la Commissione discuteva la mozione che lunedì sarà approvata dal Consiglio Comunale - affermano i consiglieri De Zordo, Sgherri, Nocentini e Pieri. Si tratta di un passo importante per fissare alcuni principi generali e per porre al centro della discussione nuove forme di democrazia diretta ed un diverso sistema di relazioni tra governo locale, territorio e società. Il "Nuovo Municipio" - spiegano i quattro consiglieri - è una forma diversa di democrazia: si promuove un rapporto tra democrazia diretta e rappresentanza, attraverso l'attivazione di istituti intermedi di partecipazione alle decisioni strategiche e alle politiche e azioni concrete dei governi locali; rappresenta un'alternativa al governo gerarchico del territorio e al centralismo autoritario, come sviluppo di autogoverno locale in rete; mobilita energie sociali escluse o non valorizzate dallo stato e dal mercato dando spazio e rappresentanza agli attori sociali più deboli negli istituti partecipativi».
I quattro consiglieri richiamano la Carta, approvata già da molti Comuni della Toscana, affinché la «partecipazione coinvolga il maggior numero di abitanti, di attori sociali, culturali ed economici, privilegiando le imprese a finalità etica (ambientale e sociale), di consumo critico, di commercio equo e solidale e le forme di finanza etica. La Carta sostiene infine forme di Bilancio Partecipativo non come riferimento ad un modello dato ma come sperimentazione utile a far emergere le peculiarità sociali, ambientali, di tradizione civica e di esperienze partecipative appartenenti a ciascun contesto».