Municipio Roma XI - ORDINE DEL GIORNO

Premesso

Che, dal 21 al 26 Giugno 2004 si è svolta la Carovana internazionale per la Vita dei lavoratori e lavoratrici colombiane. L’iniziativa, alla quale il Municipio Roma XI, nella figura dell’Assessore alle politiche giovanili e all’intercultura, ha dato un avallo istituzionale, è stata promossa e organizzata da decine di organizzazioni sindacali del paese Sudamericano

Che Alla Carovana hanno partecipato circa 57 delegati internazionali di 10 paesi appartenenti a Comitati di Solidarietà, Organizzazioni Sindacali (Europee e Statunitensi), Associazioni e ONG, rappresentanti istituzionali (Per l’Italia erano presenti la Confederazione Cobas, la FIM-CISL, NEXUS-CGIL, Comitato Carlos Fonseca, Csoa ex-Snia Viscosa, Rete Boicottaggio Coca Cola.)

Che i delegati internazionali, in una settimana di lavoro svoltosi a Bogotà e in altre città come Medellin, Calì, Barrancabermeja, Arauca, Barranquilla, hanno potuto constatare la grave crisi umanitaria che investe il Movimento Sindacale e più in generale tutti i movimenti sociali.

Che alle gravi conseguenze provocate dal conflitto armato, che dura ormai da circa 40 anni, vanno aggiunte violenze sistematiche commesse contro leader sociali, sindacali, di organizzazioni contadine e indigene, di associazioni che si battono per la difesa dei diritti umani. Violenze commesse prevalentemente dai gruppi paramilitari (le Autodefensas Unidas de Colombia) che operano in tutto il territorio colombiano con la copertura o la partecipazione diretta delle forze di sicurezza dello Stato.(Le testimonianze e le denuncie raccolte, insieme ai rapporti forniti da organizzazioni indipendenti come AMNESTY INTERNACIONAL o come la CORTE INTERAMERICANA PER I DIRITTI UMANI, parlano di una responsabilità diretta dello Stato Colombiano nell’esercizio di queste violenze.)

Considerato

Che in particolare vengono denunciati i collegamenti tra gli apparati dello Stato e delle Multinazionali che operano sul territorio colombiano, le quali utilizzano i Gruppi Paramilitari per tutelare o rafforzare la difesa dei propri interessi.

Che a queste violenze, sempre secondo le denunce, si affiancano provvedimenti legislativi atti alla cancellazione di qualsiasi opposizione democratica come la nuova legge antiterrorismo che utilizzando reti di informatori provvedono a denunciare senza prove tutti i leader sociali.

Che la quantità di sindacalisti uccisi di aggira intorno ai 4000. Quasi la totalità dei casi si trova tutt’ora impunita e senza progressi significativi nelle indagini per scoprire i mandanti ed esecutori.

Che la maggior parte dei delitti commessi contro le organizzazioni sindacali avviene nel corso di Vertenze lavorative con le imprese statali o private.

In questo panorama si situano le vicende delle imprese imbottigliatrici della Coca Cola Colombiana e del SINALTRAINAL – Sind. Naz. Lav. Imprese Settore Agroalimentare, che organizza i lavoratori delle imprese imbottigliatrici della Coca Cola Colombiana, ma anche della Nestlè.

Tenuto conto

Che la Coca Cola Company è accusata di "crimini di lesa umanità" quale mandante delle politiche repressive nei confronti del sindacato e dei lavoratori dipendenti delle imprese imbottigliatrici che fanno capo alla Panamco Indega Colombia, filiale della Panamerican Beverages-Panamco di Miami (Florida), di cui la Coca Cola Company possiede il 24% del capitale azionario e conta su due rappresentanti nel consiglio di amministrazione.

Considerato altresì

Che due anni fa il Sindacato Sinaltrainal ha depositato presso il Tribunale di Atlanta - USA la richiesta per l'incriminazione di Coca Cola per violazione dei diritti umani in base ad una legge del congresso Americano del 1789 denominata "Alien Torts Claim Act" emanata "al fine di "garantire la reputazione internazionale della nuova nazione e permettere a cittadini stranieri di ricorrere alle Corti Federali USA per giudicare statunitensi ritenuti responsabili di violazioni di leggi internazionali".

Che in data 31 Marzo 2003 il giudice della Corte Federale di Atlanta, Josè E. Martinez, ha deciso che il procedimento penale per violazione dei diritti umani - commessi da Forze paramilitari a nome delle Imprese Imbottigliatrici della Coca Cola Colombiana, Panamerican Beverages Inc. - può andare avanti ritenendo la documentazione presentata dal Sindacato sufficiente per procedere penalmente.

Che analogamente la Corte ha deciso di mandare avanti il procedimento penale presentato sulla base di un'altra legge Statunitense che tutela le vittime della Tortura (T.V.P.A.).

Che anche in altri paesi - Guatemala, Filippine, Pakistan, India, Israele, Venezuela - la Coca Cola è accusata di utilizzare, direttamente o attraverso le sue filiali, l'assassinio, la violenza, la corruzione, la violazione delle leggi sul lavoro, per raggiungere i suoi fini economici.

Che in Colombia l’obiettivo di queste politiche intimidatorie è quello di ridurre a zero la capacità contrattuale del sindacato e sostituire totalmente i lavoratori ai quali viene applicato il CCNL con lavoratori precari.

Che nelle imprese imbottigliatrici esiste una differenza abissale tra i lavoratori sindacalizzati (ai quali è appunto applicato il CCNL) che guadagnano 300 dollari circa di salario minimo per 8 ore di lavoro, e i “precari” o “contrattisti” che guadagnano fino a 4 dollari al giorno per 12-15 ore di lavoro.

Che il sindacato SINALTRAINAL, a fronte delle politiche condotte dalla Multinazionale Coca Cola, ha lanciato a partire dal Luglio 2003 una campagna di boicottaggio internazionale dei prodotti Coca Cola.

Che la carovana internazionale recatasi in Colombia, ha verificato che tutto il movimento SINDACALE vive una situazione di CRISI UMANITARIA e violazione sistematica dei diritti umani, e che per questo ha riconfermato il boicottaggio come strumento di pressione.

Che il Municipio il Municipio Roma XI è da sempre sensibile alle tematiche sociali e del mondo del lavoro, con particolare attenzione alla condizione dei popoli del Sud del Mondo.

E che il Comune di Roma si è espresso, anche attraverso la campagna sugli “Sponsor Etici”, in merito alla condanna di quelle multinazionali che non rispettano condizioni lavorative e contrattuali legali e dignitose nei luoghi di produzione.

Il consiglio Impegna

La Giunta e il Presidente a predisporre tutti gli atti necessari all’esclusione della presenza dei prodotti Coca-Cola & company dai distributori presenti nei locali/uffici dell’Amministrazione e dalle scuole di propria competenza, esprimendo così una denuncia nei confronti della Multinazionale; e ad istituire un tavolo di coordinamento con gli altri Enti locali per sensibilizzare anche le altre realtà Amministrative della Provincia di Roma.

Il consigliere
Luciano UMMARINO