Nuovi Municipi

Newsletter settimanale della Rete del Nuovo Municipio

n. 174, 30 Aprile 2010

www.nuovomunicipio.org

 

 

IL FUTURO DEL DECENTRAMENTO PER I NUOVI MUNICIPI

A seguito del nostro Convegno di Arezzo sul futuro del decentramento, e in sintonia con gli orientamenti emersi nel suo corso, un gruppo di città medie - quelle investite direttamente dagli effetti della nuova normativa, che sopprime le Circoscrizioni per i Comuni con meno di 100.000 abitanti - ha sottoscritto un documento di intenti che è stato immediatamente inviato, come istanza, al Ministro per la Semplificazione, On. Roberto Calderoli, e al Presidente dell'ANCI Sergio Chiamparino. Lo spessore del documento è tale che gli lasceremo interamente la parola in questo numero della newsletter, rinviandovi ad esso (che riportiamo di seguito) come segnalazione di una pratica eccellente che possiede tutti i caratteri tipici del neomunicipalismo. Riprova ulteriore - se ancora ve ne fosse bisogno - del fatto che i Nuovi Municipi non sono utopie da realizzare né ideali da perseguire, ma realtà concrete che operano con consequenzialità e tenacia nella vita di tutti i giorni; qui ed ora.

 

 

Pianificazione, decentramento e sviluppo locale: i Nuovi Municipi a Montevideo in queste ore
Malgrado i molti, reiterati tentativi di tecnicizzarla, la questione del governo del territorio rimane il fulcro - esplicitamente politico - intorno a cui si gioca la partita della sostenibilità locale dello sviluppo: con il Nuovo Municipio, Provincia e Politecnico di Milano la discutono in Uruguay, terra del "sotto"sviluppo che lotta tenacemente per trasformarsi in sviluppo "altro".

 

Approfondire la democrazia come stile di vita: a Maggio un grande congresso in Argentina
Dalla crisi globale ed epocale della politica si esce non già tornando indietro, ma piuttosto andando avanti: non una restaurazione, dunque, ma un rinnovamento che trasformi la democrazia da nominale in sostanziale, radicandola nella vita delle comunità come pratica condivisa di autogoverno. Un congresso mondiale a Rosario traccia le rotte di questa rivoluzione partecipativa.

 

A Torino il 14 Maggio i Comuni al tempo della crisi
Se è vero che partecipare ha un costo, non farlo ne ha uno ancor più elevato: in tempi come questi, dunque, la riscoperta del senso aggettivale di "Comune" diventa da virtù necessità, e cerca - senza paradossi - nella trasformazione attiva, piuttosto che nella difesa passiva, la via maestra per uscire fortificata dalle crisi: un convegno dei Nuovi Municipi prova a disegnarne i percorsi.

 

Il Nuovo Municipio "ci mette la faccia"
Il web 2.0 non serve solo per far chiacchiere o curiosare nelle case altrui, ma anche a dare visibilità e capacità di interazione creativa a gruppi ed eventi che, senza di esso, resterebbero confinati nelle nicchie anguste e sterilizzanti dell'incontro casuale. Esattamente un anno fa, anche la Rete si è dotata di questo strumento: venite a trovarci su FaceBook, c'è da sentirne (e da dirne) delle belle.

 

 

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AL MINISTRO PER LA SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA

On. Roberto Calderoli

e.p.c. PRESIDENTE A.N.C.I. dr. Sergio Chiamparino

 

OGGETTO: richiesta modifica DL 2/2010 sugli Enti Locali

 

I sottoscritti, titolari della delega al Decentramento, Partecipazione e Circoscrizioni nei rispettivi Comuni,

riuniti in data odierna presso il Municipio di Bergamo per un comune esame delle problematiche

connesse alla possibile soppressione delle Circoscrizioni di decentramento anche nelle città di media

grandezza, per effetto dell’applicazione di quanto disposto dalla nuova Finanziaria che, tra le misure

finalizzate a ridurre sensibilmente la spesa pubblica, impone appunto la soppressione delle

Circoscrizioni nelle città con popolazione inferiore ai 250.000 abitanti, mentre, per quelle superiori a tale

soglia, prevede la sola facoltà di articolare il territorio in Circoscrizioni,

 

considerato che:

- le ragioni che a suo tempo hanno indotto il legislatore a istituire le Circoscrizioni di

decentramento (Legge 08/04/1976, n. 278) sono, oggi più che mai, ancora valide, essendo le

stesse volte a colmare un inaccettabile distacco tra amministratori e amministrati, coinvolgere

più direttamente i cittadini nella gestione della cosa pubblica, responsabilizzare un maggior

numero di cittadini nell’individuazione e nella soluzione dei problemi del proprio territorio,

garantire ai cittadini un livello di partecipazione istituzionalizzata, indubbiamente più democratica

rispetto a quella espressa dai pur positivi vari comitati di quartiere allora esistenti;

- le Circoscrizioni di decentramento nelle città italiane hanno, nel tempo, conseguito una radicata

presenza nel territorio cittadino, e acquisito una forte rilevanza istituzionale, amministrativa e

politica;

- le Circoscrizioni, quali organi deputati a rappresentare le esigenze della popolazione del proprio

territorio, rivestono un ruolo insostituibile nell’ambito della pubblica amministrazione, costituendo

esse il primo livello di contatto e di relazione dialettica dell’Amministrazione stessa con i propri

cittadini, nonché lo strumento più democratico per un coinvolgimento degli stessi nella gestione

della cosa pubblica;

- la molteplicità e la complessità delle problematiche oggi presenti nelle nostre città non possono

essere governate in un’ottica verticistica e centralizzata, in quanto la complessa realtà cittadina

non è fatta solo di problemi che doverosamente vanno governati in una visione unitaria e

centralizzata, ma anche di tanti problemi impropriamente ritenuti minori e che invece sono quelli

che maggiormente toccano la quotidianità più spicciola dei cittadini, e che più sono in grado di

condizionarne la qualità della vita;

- le Circoscrizioni hanno saputo nel tempo costruire positivi rapporti con enti ed associazioni del

territorio, chiamandoli a collaborare nella gestione dei servizi di base, coinvolgendoli e

sostenendoli nelle attività sociali, civiche, culturali e sportive, e consultandoli per l’individuazione

e la soluzione dei problemi del territorio;

- le Circoscrizioni hanno, in massima parte, assolto il loro primario ruolo di rappresentare le

esigenze della popolazione del proprio territorio, dettando spesso il ritmo e i tempi della

programmazione dei servizi fondamentali mancanti nei propri quartieri, evidenziando e

sottoponendo all’attenzione delle rispettive Amministrazioni centrali i principali problemi del

territorio di pertinenza, fornendo precise indicazioni sulla loro natura, formulando proposte

concrete per la loro soluzione, e indicandone le priorità;

- grazie all’impegno determinante dei Consigli circoscrizionali sono state programmate e

gradualmente realizzate nelle nostre città opere pubbliche mirate a migliorare la qualità della vita

e i servizi nei vari quartieri;

- nell’ottica del principio di sussidiarietà, sancito dalla legge, sono stati affidati agli organismi

circoscrizionali compiti gestionali nei servizi di base, nonché importanti funzioni delegate dalle

rispettive Amministrazioni centrali, con indubbio beneficio sia sul piano di una migliore

prestazione di servizi ai cittadini, sia sul piano di una maggiore economicità della spesa

sostenuta;

 

ritenuto che:

- ridurre gli ambiti di partecipazione democratica dei cittadini non possa che far aumentare in essi il

senso di delusione e di disaffezione verso la pubblica amministrazione, aumentando un già

preoccupante distacco tra amministratori e cittadini, un distacco che li porta inevitabilmente a

perdere progressivamente la fiducia nelle istituzioni e a scoraggiare ogni forma di partecipazione alla

vita democratica della città;

- il positivo e consolidato rapporto costruito nel tempo e in ogni campo dalle Circoscrizioni con le

associazioni del territorio costituisca un patrimonio da tutelare, e che, pertanto, non possa essere

dissipato e vanificato da una discutibile decisione politica che ci riporterebbe indietro nel tempo;

- il venir meno o, comunque, il ridimensionamento delle Circoscrizioni priverebbe le nostre

Amministrazioni di importanti punti di riferimento per la gestione delle principali problematiche delle

nostre città, costituendo esse il terminale naturale di tante istanze di cittadini, singoli o associati,

istanze che investono la più vasta gamma di problematiche che interessano oggi la nostre città: ed è

proprio la complessità di tali problematiche che dovrebbe indurre il legislatore a non privare le città

della preziosa collaborazione che i Consigli circoscrizionali sono in grado di garantire;

- in considerazione delle funzioni e dei compiti affidati alle Circoscrizioni, la loro eliminazione o,

comunque, il ridimensionamento del loro ruolo, lungi dal realizzare delle effettive economie per i

nostri Comuni, potrebbe, al contrario, metterli nella condizione di dover affrontare spese ben

superiori per garantire una gestione efficiente dei servizi ora erogati dalle Circoscrizioni;

- l’istituzione circoscrizionale, infine, è una valida palestra per l’avviamento all’impegno civico,

amministrativo e politico di numerosi cittadini che, diversamente, non avrebbero modo di avvicinarsi

in termini concreti e seri ai vari problemi della comunità cui appartengono, contribuendo con questo

anche a formare una classe di futuri amministratori comunali più responsabili e maggiormente

consapevoli dell’importanza del compito loro affidato,

nella consapevolezza di aver, con quanto sopra considerato, fornito ogni elemento utile perché

siano valutati con attenzione e responsabilità i negativi risvolti che deriverebbero alle nostre Comunità

cittadine dall’eventuale scelta di confermare la soppressione delle Circoscrizioni di decentramento anche

nelle città medie,

 

rivolgono istanza a codesto spett.le Ministro

perché, nel rispetto di quanto contemplato dagli art. 5, 114, 117, 118 e 119 della nostra

Costituzione, nonché dall’art, 17 del Testo Unico 18 agosto 2000, n.267, richiamato dal DL in oggetto, si

proceda a riformulare il disposto normativo laddove prevede la soppressione automatica delle

Circoscrizioni nelle città di media grandezza ed introduce limiti all’autonomia dei Comuni con

popolazione superiore a 250.000 abitanti, così da salvaguardare l’autonomia degli Enti locali e la loro

facoltà di organizzare le forme di governo cittadino in base alle esigenze del proprio territorio.

Si chiede, inoltre, che a tal fine sia istituito un tavolo di confronto con le Autonomie Locali allo scopo

di individuare moderne forme di decentramento amministrativo che consentano da un lato di valorizzare

le positive esperienze evidenziate dalle città firmatarie della presente, rendendone partecipi anche altre

amministrazioni comunali e, dall’altro, di garantire, nel contempo, il conseguimento degli obiettivi di

efficienza e contenimento della spesa pubblica perseguiti nelle ultime finanziarie.

 

Con le più vive cordialità.

 

Per il Comune di Bergamo: Francesco Benigni

“ “ Ancona: Fabio Borgognoni

“ “ Brescia: Fabio Rolfi

“ “ Modena: Fabio Poggi

“ “ Ravenna: Silveria Paola Lameri

“ “ Trento: Renato Tomasi

“ “ Verona: Marco Padovani