Nuovi Municipi

Newsletter settimanale della Rete del Nuovo Municipio

n. 189, 17 Settembre 2010

www.nuovomunicipio.org

 

 

CRITICA E AUTOCRITICA

I nostri lettori più affezionati ricorderanno che, quando non deve occuparsi di evenienze strategiche con i connotati dell'emergenza, questo spazio si limita ad ospitare le cronache di pratiche eccellenti o esecrabili in rapporto ai molteplici aspetti della proposta neomunicipalista; oggi vogliamo per l'appunto ritornare al consueto segnalandovi due casi che, pur collocandosi sui versanti opposti della valutazione, sono accomunati dalla vicinanza tematica al lavoro del Nuovo Municipio ma anche, ahimé, dallo sguardo critico - o per meglio dire autocritico - che evocano nello spettatore.

Il primo (quello buono) è un'opera letteraria, anzi una sua parte: si tratta del capitolo decimo di Il progetto locale di Alberto Magnaghi, testo cardine del territorialismo recentemente rieditato da Bollati Boringhieri, in versione drasticamente rimaneggiata e integrata dall'autore, a dieci anni esatti dalla prima uscita. Il capitolo porta un titolo familiare, "Il Nuovo Municipio", e reca dentro di sé le tracce di un percorso - appunto decennale - che, rispecchiando fedelmente gli alti e i bassi della nostra storia, conduce ad un esito che non è un'epigrafe ma un'istanza: un'istanza di revisione critica di metodi e tecniche per l'affermazione di un progetto che, sebbene abbia oggi più che mai una ragion d'essere certa e definita, indubbiamente risente di certe dinamiche, esterne e interne, che lo hanno obbligato a segnare il passo. Certo, il decennio appena passato ha visto il progressivo assottigliarsi delle controparti politiche disposte a interloquire e a cooperare, l'affermarsi di un generale clima di sfiducia nel cambiamento dovuto sia alle crisi globali e locali sia (soprattutto in Italia) all'apparente perpetuità di gravi nodi irrisolti della democrazia, il ridursi della disponibilità all'iniziativa da parte di Municipi assillati da problemi che sembrano assai più urgenti e così via; ma ha visto anche il consolidarsi di una esagerata nonchalance da parte di chi ha lavorato e lavora dentro il Nuovo Municipio, convinto forse che la bontà del progetto bastasse da sola a farlo emergere senza richiedere quello che, invece, è sempre necessario alla riuscita di un'impresa, ossia la quantità di lavoro. È con questo piglio autocritico ed esortativo che vi invitiamo a leggere un'argomentazione che può avere - noi lo speriamo - lo stesso effetto di una medicina amara ma efficace.

Il caso cattivo, invece, lo trovate descritto qui sotto e nella nostra pagina degli appuntamenti: si tratta della perfetta coincidenza cronologica fra due eventi - le Assemblee nazionali dei Movimenti per lo Stop al consumo di territorio e per l'Acqua Bene Comune - che, presi singolarmente, esprimono il dato assolutamente positivo della crescita di estensione, articolazione, responsabilità e consapevolezza progettuale di due imprese eccellenti, fra loro contermini e strettamente imparentate con quella neomunicipalista; ma che, collocati nell'impietoso mondo reale dei calendari e delle agende, segnalano un gravissimo deficit organizzativo il quale, per forza di cose, si trasforma in insufficienza propositiva e politica quando obbliga gli attivisti (per primo chi scrive) ad operare una scelta ingrata fra la partecipazione all'uno o all'altro. Escludendo che i rispettivi promotori, vinti da un rigurgito di competitività, abbiano deliberatamente posto in essere questa dinamica di concorrenza, ed escludendo del pari che abbiano supposto, nel popolo altermondialista, un'improbabile diffusione del dono dell'ubiquità, crediamo di poter spiegare il disguido semplicemente con un problema di circolazione delle informazioni - una faccenda puramente logistica, dunque; ma il ripetersi di contrattempi del genere ci induce a dubitare non tanto della serietà, quanto proprio della consapevolezza delle affermazioni cooperativiste divenute moneta corrente in tutti gli incontri, i convegni, i seminari e le assemblee a cui abbiamo avuto la ventura di prendere parte. Se siamo tutte facce dello stesso prisma, sarà bene il caso di darlo a vedere, prima o poi; o no?

 

 

Domani a Sarzana l'Assemblea di "Stop al consumo di territorio"
Ci credereste che, negli ultimi 60 anni, un'area vasta quanto il Nord Italia è stata ricoperta dal cemento? Se la cosa vi fa paura o rabbia, dovreste partecipare alla prima Assemblea Nazionale di un movimento che (esattamente come il Nuovo Municipio) coniuga nel proprio approccio la protezione del bene comune territorio con la proposta di una alternativa di sviluppo fondata su di esso.

Al via domani a Firenze l'Assemblea nazionale dei Movimenti per l'Acqua
Incontro unico nazionale per un movimento - quello variegato ma concorde del "popolo dell'acqua" - che esemplifica in maniera assolutamente perfetta il passaggio, tipicamente neo-municipalista, dalla resistenza localizzata al progetto condiviso; e che, a dispetto dei simbolismi, combatte non per ideali fumosi o utopie irrealizzabili, ma in nome di una forma superiore di razionalità.

 

Apre il 23 a Bolzano KlimaEnergy 2010
Imminente esaurimento finale del petrolio, riscaldamento globale e crisi dei modelli "tradizionali" di sviluppo congiurano (positivamente) per una riconversione dei mix energetici non più puntata sul fossile: un rinnovamento culturale e pratico di cui gli Enti locali possono (e devono) essere il motore - come dimostra e richiede questa III Fiera internazionale delle energie rinnovabili.

Il denaro governa il mondo: chi governa il denaro? Risposte e proposte a Dobbiaco a fine mese
Si pone un problema vecchio quanto il mondo la XXI edizione dei Colloqui di Dobbiaco, la quale  - nel solco delle utopie concrete - cerca e disegna "percorsi per una finanza eco-solidale" in un sistema mondo che, all'indomani della grande Crisi, rischia di alienarsi, insieme al denaro pensato come origine di ogni sofferenza, anche il suo irresistibile (e antichissimo) potere di trasformazione.

 

"Compra Verde" a Cremona il 7 e l'8 di Ottobre
Gli Acquisti Verdi - in particolare quelli delle Pubbliche Amministrazioni - non servono solo a ridurre gli impatti delle attività umane sull'ambiente, ma anche ad attivare filiere corte di eccellenza locale che innescano relazioni solidali fra produzione, distribuzione e consumo verso la sostenibilità. È l'assunto alla base del IV Forum internazionale del Green Procurement pubblico e privato.

 

Aperte fino all'11 Ottobre le iscrizioni al Master in Partecipazione a Pisa
Se è vero che, data la natura proteiforme dei processi partecipativi, non esistono veri esperti di partecipazione, è vero anche che il peso da essi assunto nelle dinamiche della decisione politica richiede professionalità specifiche e non derivate; una domanda cui cerca di rispondere il Master universitario di II livello promosso dal Dipartimento di Ingegneria Civile di Pisa.

 

Il Nuovo Municipio "ci mette la faccia"
Il web 2.0 non serve solo per far chiacchiere o curiosare nelle case altrui, ma anche a dare visibilità e capacità di interazione creativa a gruppi ed eventi che, senza di esso, resterebbero confinati nelle nicchie anguste e sterilizzanti dell'incontro casuale. Poco più di un anno fa, anche la Rete si è dotata di questo strumento: venite a trovarci su FaceBook, c'è da sentirne (e da dirne) delle belle.

 

 

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