Nuovi Municipi

Newsletter bisettimanale della Rete del Nuovo Municipio

n. 206, 29 Aprile 2011

www.nuovomunicipio.org

 

 

NOZZE IRREALI

Non è certo per piaggeria verso il costume corrente, vi assicuriamo, che nel giorno delle nozze dei due principini inglesi anche questo foglio, di regola alieno dagli eventi mass-mediatici, ha scelto di registrare l'avvenimento: il punto è che non riusciamo a liberarci da una seccante sensazione di artificialità, come se questa storia fosse stata messa lì apposta per distogliere l'attenzione del pubblico (due miliardi di spettatori su tutta la Terra, così viene stimato da chi sa il fatto suo) da altre di colore un po' meno vicino al rosa confetto. E certo di storie nere non ne mancano, in un mondo dominato da crisi naturali e indotte, ma anche e soprattutto in un Paese appena entrato ufficialmente in guerra, dove la politica tende pericolosamente a coincidere con una specie di Rapporto Kinsey sui notabili locali e dove, per bloccare un pronunciamento popolare potenzialmente rischioso, si ricorre senza indugio alla decretazione d'urgenza - salvo poi farvi nuovamente ricorso, per provvedimenti di segno esattamente contrario a quelli appena adottati, appena le acque si saranno calmate. Naturalmente non siamo i soli, né i primi, a percepire la radicale irrealtà di queste come delle altre nozze Reali (se anzi abbiamo rubato a qualcuno il gioco di parole, a nostra insaputa, ce ne scusiamo in anticipo); quello che però vogliamo aggiungere, a questa percezione che speriamo davvero generale, è una modesta ipotesi su che cosa, in effetti, il frastuono globale scatenato intorno a William e Kate è destinato più o meno scientemente a coprire: si tratta dell'affermazione su scala mondiale di un dirigismo autocratico aggressivo e senza più freni, che decide su temi internazionali e locali con la stessa insopportabile indifferenza verso i cittadini, veri titolari dei mandati politici che, nella buffonesca mistificazione del marketing elettorale, contano ormai soltanto come clienti da "fidelizzare". Ebbene, non era affatto questo lo spirito originario della democrazia, non lo era fin da quella lontana Carta - la Magna Charta Libertatum - che proprio un predecessore dei due novelli sposi, Giovanni Senzaterra, concesse ai Baroni del suo Regno: era piuttosto quello di un sistema politico in cui nessuno conta, può, è rispettato e - soprattutto - decide più di nessun altro, e in cui il mandato di rappresentanza esprime una posizione non di preminenza o supremazia, ma di puro e semplice servizio. È evidente che deve essere cambiato qualcosa negli ultimi 800 anni, e molto in peggio, se gli epigoni odierni di quel Re accettano (non si sa quanto inconsapevolmente) di fare da vernice dorata a una trasformazione di gravità inaudita per la democrazia di cui il suo atto segnava la nascita.

Questa sera, chi scrive festeggerà andando a cena: a cena con persone che, magari, hanno anche visto e apprezzato lo spettacolo di massa delle nozze londinesi, ma che di certo non sono cadute nella trappola di considerarlo un'eco comunque attendibile della realtà. Si tratta di una cena promossa da "Democrazia Km Zero", la rete di movimenti autoorganizzati cui anche il Nuovo Municipio appartiene, e che ruota - oltre che al cibo - intorno a due temi principali: le strategie da mettere in atto per evitare di farsi "scippare" dal Governo anche i referendum superstiti, e un libro dal titolo esplicito, il Calendario della fine del Mondo, «che numeri alla mano racconta come», grazie all'imperio di quella forma degenerata di democrazia, «la Terra stia rapidamente esaurendo le proprie risorse, avviandosi verso un pericoloso quanto fatale punto di non ritorno». Una festa a tinte scure, dunque, ma pur sempre una festa; e infinitamente più reale di quella ammannitaci oggi dalle televisioni del mondo intero.

 

 

In corso a Firenze "le metamorfosi della democrazia"
Come tutti gli organismi, la democrazia non è una struttura chiusa e definita una volta per tutte, ma un processo che cresce e cambia, a volte si ritrae, a volte matura, ma sempre e comunque si trasforma: le sue imprevedibili metamorfosi - positive e negative, presenti e future - sono il tema di una tavola rotonda fra scienziati nella terra in cui, prima fra tutte, «la partecipazione è legge».

 

A Firenze il 7 Maggio leggiamo il futuro alla partecipazione
In Toscana - lo diciamo anche nella nostra home page - la partecipazione è legge oramai da più di 3 anni; intanto, in tutto il Paese le esperienze della nuova democrazia crescono e si moltiplicano, a dispetto di crisi globali e locali che minacciano di chiudere per sempre questo orizzonte: qual è dunque, oggi, il futuro della partecipazione? Ed esiste veramente, dopo tutto, questo futuro?

Reti e movimenti civici di tutta Italia si incontrano a Bologna il 15 Maggio
Quella di una "rete delle reti" è stata, fino dalla sua nascita nel 2003, l'idea e la pratica fondamentale del Nuovo Municipio: si tratta di costruire un nuovo soggetto politico che possa dialogare - in modo ora antagonistico, ora cooperativo - con il sistema istituzionale della decisione in modo da piegarlo a imperativi e bisogni condivisi. L'idea è stata raccolta, e ora cammina da sola.

Partecipazione e cittadinanza a Crema: a Maggio il prossimo appuntamento
Consumo consapevole, energie pulite, urbanistica partecipata, mobilità, città per i giovani: sono questi i temi di un percorso di formazione, informazione e auto-formazione che tocca separatamente, in una serie di serate a tema, tutti i "punti caldi" di democrazia e governo locale al tempo della crisi globale; e lancia, in collaborazione con il Nuovo Municipio, proposte concrete per uscirne indenni.

 

Misurare benessere e sostenibilità su scala locale: le alternative al PIL a Luglio nel Fiorentino
Sapevate che il terremoto del Giappone, pur devastando cose e uccidendo persone, potrebbe aver fatto crescere il PIL di quel Paese? Di fronte a questa caduta, la necessità di trovare nuovi (e strutturalmente diversi) indicatori di benessere diventa ancora più urgente: una scuola residenziale estiva li cerca nella scala propria dei Nuovi Municipi, quella delle politiche di prossimità reale.

 

Il Nuovo Municipio "ci mette la faccia"
Il web 2.0 non serve solo per far chiacchiere o curiosare nelle case altrui, ma anche a dare visibilità e capacità di interazione creativa a gruppi ed eventi che, senza di esso, resterebbero confinati nelle nicchie anguste e sterilizzanti dell'incontro casuale. Poco più di un anno fa, anche la Rete si è dotata di questo strumento: venite a trovarci su FaceBook, c'è da sentirne (e da dirne) delle belle.

 

 

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