Nuovi Municipi

Newsletter bisettimanale della Rete del Nuovo Municipio

n. 207, 16 Settembre 2011

www.nuovomunicipio.org

 

Cari Reticolari,

dopo alcune settimane di assenza (coincise per lo più con la pausa estiva) questo foglio torna a raccontarvi storie dai municipi, luoghi a rischio perenne di estinzione e - forse proprio per questo - perennemente combattivi e irriducibili. Torniamo perché ci siamo resi conto che, anche quando i municipi rialzano la testa, la loro voce riesce di rado a forare il muro assordante del carrozzone mediatico, diviso fra i rendiconti di storielle piccanti e gli annunci di sacrifici amarissimi; crediamo così di offrire un servizio veramente raro, che va al di là della stessa identità della Rete per cercare interlocuzioni e coordinamenti di importanza, oggi, capitale. Speriamo di non annoiarvi con queste note; ma speriamo anche, lo confessiamo, di disturbare qualcuno - e precisamente chi ha deciso che, in questo Paese, la democrazia è una serata ad invito.

Il consueto augurio di buon lavoro, a voi prima che a noi.

 

 

IL NUOVO MUNICIPIO E LA RINASCITA DEL MUNICIPALISMO

È proprio vero che "la notte porta consiglio": nel fondo più nero della crisi nazionale e internazionale, torna a fiorire in Italia un protagonismo dell'istituzione locale che non avevamo più veduto da anni - precisamente da quegli anni, a cavallo del cambio di secolo, che avevano anche (e non a caso) aperto la grande stagione della partecipazione nel nostro Paese. Nella mobilitazione dei sindaci che ha portato alle manifestazioni di fine Agosto, però, c'è qualcosa di profondamente diverso: manca, è vero, la solidità che 10 anni or sono veniva dall'appartenenza a uno schieramento comune; in più però - e proprio per questo - c'è la rottura del patto leonino per cui le appartenenze, in politica, contano infinitamente di più dei contenuti concreti: c'è l'apertura di un contenzioso troppo a lungo rinviato fra i vari livelli di governo che, per converso, ricompatta la dimensione locale, recuperando i tratti di un'identità spaziale e sociale che, radicalizzata dalla crisi, diventa immediatamente politica.
L'emergere di questa nuova soggettività politica, trasversale rispetto ai partiti e orizzontale rispetto ai luoghi, minaccia - e da vicino - equilibri che erano in realtà squilibri, assetti consolidati che coprivano fratture insanabili: è per questo che, nel panorama sempre più asfittico della politica italiana, bisogna affrettarsi a coglierne il senso costruttivo, di conflitto produttivo, e a valorizzarlo in un quadro esteso di nuova progettualità, locale e dal basso. Quello che, in definitiva, ha rappresentato negli ultimi 10 anni la mission del Nuovo Municipio; e quello che, nell'appello rivolto a tutto quello che ora si chiama "sistema Paese", propongono Lucia Carle e Alberto Magnaghi; parlando questa volta a nome non di un partito, di una fronda o di una fazione, di una corrente o di un gruppo di potere, ma a nome di tutti i Nuovi Municipi; il cui atteso risveglio speriamo ridesti, come nell'Inno di Mameli, un'Italia vittima di torpori troppo densi per essere solo accidentali.

 

 

L'isola che c'è riaffiora domani a Como
Nel mondo stretto dalla crisi, la speranza che essa sia solo un incidente di percorso svanisce man mano che emergono i vizi strutturali di un sistema fondato su disparità e ideologia; in tali condizioni, le utopie diventano vie obbligate: l'VIII Fiera delle relazioni ed economie solidali ce le indica e, con perseveranza e saggezza, inizia a percorrerle.

Ferrara dal 24 Questa terra è la tua terra
La percezione del territorio come bene di tutti, attutita dai miti della crescita e dello sfruttamento illimitati del pianeta, è forse la chiave per accedere a un nuovo modello socioeconomico per cui i luoghi ridiventino luoghi di vita: "dalla riappropriazione dei beni comuni al progetto territoriale autosostenibile" in due giornate di riflessione e di proposta.

Benessere senza crescita a Dobbiaco dal 1° Ottobre
Contrariamente a quanto si crede, l'idea di una crescita lineare e illimitata dell'umanità non è tanto antica: nasce solo con le economie coloniali e industriali del XVIII secolo. E, per come si stanno mettendo oggi le cose, non è nemmeno un'idea tanto buona: ma non c'è un'altra strada verso la felicità? C'è; ne parliamo a Dobbiaco.

Il 6 e 7 Ottobre Compra Verde a Cremona
Oltre ad un evidente significato pratico, la prassi degli acquisti verdi per le PA ne ha anche uno propriamente culturale: un Ente che sceglie prodotti e servizi a basso impatto è il migliore degli spot per la sostenibilità. Questo Forum internazionale degli Acquisti Verdi chiama a raccolta istituzioni, imprese e III settore intorno a questa prospettiva.

 

 

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